Studiare nel sonno è possibile? A riguardo devono essere svolte delle precisazioni, anche perché deve essere subito sottolineato che l’ipnopedia non è mai stata dimostrata, anzi smentita. Con il termine in questione infatti si intende indicare il fatto di poter apprendere durante il sonno e quindi di poter imparare nuove informazioni anche senza leggerne, evidenziarle e ripeterle. Tutto ciò non è possibile, ma è anche vero che alcuni studi condotti negli ultimi anni sono arrivati a delle scoperte molto importanti e in più si deve sempre sottolineare che il sonno è importantissimo per consolidare tutte le info che si studiano durante il giorno.
Indice:
- Studiare mentre si dorme
- Teorie sull’apprendimento subliminale nel sonno
- L’importanza del sonno per la memoria
Studiare mentre si dorme
Come imparare nel sonno? Per rispondere alla domanda occorre prima di tutto fare una precisazione: quando si sostiene di poter studiare mentre si dorme, in realtà tale affermazione è errata. Durante il sonno infatti è solo possibile sedimentare le nozioni già apprese e quindi il fatto di riposare in modo regolare e adeguato può essere di grande aiuto per la memoria, ma questo non vuol dire che si possa studiare in modo attivo mentre si dorme.
Per spiegare tutto questo in parole più semplici, occorre pensare che per “modo attivo” si intende apprendere nozioni ex novo. Se infatti il cervello dorme, non potrà imparare nuove info, nemmeno se il soggetto dovesse ascoltare un’audio-lezione per diverse ore. Per memorizzare nuove conoscenze infatti occorre iniziare prima di tutto a studiare da svegli e certamente il fatto di dedicarsi allo studio nelle ore serali può essere di grande aiuto, per ampliare ancora di più le capacità della memoria e per andare a dormire proprio con quelle informazioni nella mente.
Se per “studiare nel sonno” si intende quindi il fatto di poter memorizzare ancora di più le info apprese durante il giorno, allora sì, questo è possibile. Se invece si vuole indicare che mentre si dorme si possono apprendere nuove nozioni, no, questo non è possibile, perché durante le varie fasi del sonno si possono solo rendere migliori i ricordi, non creare di nuovi.
Ora è bene approfondire tutte le considerazioni indicate a riguardo.
Teorie sull’apprendimento subliminale nel sonno
Le cosiddette “teorie sull’apprendimento subliminale nel sonno” sono state diverse nel corso degli anni. Alcune sono state svolte durante gli anni ’30, mentre altre negli anni ’40 e ’50, anche se sono sempre state smentite. Tali teorie riguardano il fatto di dimostrare o meno se durante le fasi del sonno sia possibile apprendere nuovi concetti. Oggi i ricercatori sottolineano che tutto questo non è possibile.
Alcuni studi a riguardo, indicati con il nome di “ipnopedia”, furono condotti in Ucraina a Kiev, negli anni ’30. L’esperimento che era stato condotto riguardava il fatto di aver tentato di sottoporre più volte un giovane ad ascoltare durante le sue fasi del sonno dei contenuti registrati, per vedere se le nozioni che egli sentiva mentre dormiva sarebbero poi state ricordate il giorno dopo.
Al risveglio però lo studente non ricordava nulla, se non le info che aveva già appreso in modo attivo da sveglio. Per questo, tali teorie furono accantonate e successivamente riprese nei decenni successivi.
Nonostante molti esperimenti furono nuovamente condotti in merito, in realtà non si riuscì a scoprire nulla e quindi ad oggi l’ipnopedia risulta non dimostrata. Per questo, addirittura anni fa, durante la messa in onda di una pubblicità che mostrava un apparecchio per permettere di apprendere mentre si dorme, erano dovuti intervenire gli esperti, tra cui il Presidente della Società Italiana di Ricerca sul Sonno ed ordinario di Psicologia Generale dell’Università degli Studi di Roma, il professor Violani. Egli aveva indicato che non esistevano prove in merito all’ipnopedia e quindi mostrare immagini a riguardo in quello spot, rappresentava un modo per creare false convinzioni.
Oggi molti ricercatori hanno dimostrato che quando si dorme, il cervello non può realizzare uno studio attivo, ma solo rafforzare la memoria. Nonostante questo però sembrerebbe che proprio negli ultimi anni le ricerche sull’ipnopedia siano nuovamente riprese. Sembrerebbe infatti che nel 2010 alcuni ricercatori della rivista Nature Reviews Neuroscience abbiano scoperto che si potevano utilizzare alcune fasi del sonno, e in particolare quelle indicate con l’espressione “a onde lente”, per far ascoltare agli studenti alcune registrazioni che esponessero solo associazioni di parole, non concetti o discorsi.
In questo modo sembrerebbe che i pazienti che erano stati sottoposti a esperimenti del genere, ricordassero le associazioni di termini che avevano ascoltato.
Secondo gli studiosi infatti l’orecchio e i suoi sensi rimangono sempre attivi anche quando si dorme e per questo, se durane le fasi a onde lente si ascoltano alcune brevi parole, queste potrebbero essere poi ricordate al risveglio. È anche vero però che questo ovviamente non equivale a studiare e per questo, rimane il fatto che anche tale sistema sarebbe sconveniente, perché non aiuterebbe lo studente a memorizzare ex novo nozioni mentre dorme. Per questo, si può chiaramente affermare che l’ipnopedia rimane comunque non dimostrata.
Come precedentemente accennato però si può indicare che il sonno può essere molto utile per rendere più forti le nozioni apprese durante il giorno. A riguardo, si può infatti approfondire il discorso.
L’importanza del sonno per la memoria
Riposare bene è di fondamentale importanza per essere più concentrati e quindi per far sì che al risveglio, il cervello sia pronto a studiare in modo attento diverse pagine. Nonostante questo però, come già detto, dormire è importantissimo anche per riuscire a rafforzare la memoria. Il sonno infatti riesce a sedimentare tutte le nozioni che vengono apprese durante il giorno e le consolida.
Per questo, a volte alcune persone preferiscono proprio studiare la sera, anche perché essendo un momento molto vicino alla fase del sonno, ciò aiuterà a memorizzare tutto in modo perfetto e poi il giorno dopo, meglio ancora se si potrà ripassare il tutto.
Certamente, ci sono tante tecniche che possono essere messe in atto per studiare meglio, ma dormire bene è comunque molto importante per essere sempre concentrati.
Per questo, si consiglia di riposare un numero regolare di ore al giorno, così si sarà abbastanza concentrati e soprattutto non si sarà troppo stanchi. La stanchezza infatti può far sì che il cervello sia sempre in uno stato di sonnolenza e quindi potrebbe ostacolare uno studio attivo e utile.
Scritto da: Giada Fiordaliso