Branded Content: Esempi e a cosa servono

Il branded content è un modo per sponsorizzare i propri prodotti aziendali o servizi, pubblicando contenuti sul web, TV, radio o su formati cartacei, che però diano informazioni sui valori culturali dell'azienda. Con la stessa espressione “branded content” inoltre si indicano anche gli stessi contenuti che andranno pubblicati. Di seguito un approfondimento completo per capire le caratteristiche di tali elementi, la loro definizione precisa, a che cosa servono, le loro differenze con la pubblicità tradizionale e come devono essere quelli da pubblicare su Instagram, canale social ormai sempre più utilizzato per la pubblicazione di contenuti del genere.

Branded Content: Definizione e a che cosa servono

Il branded content fa parte del marketing e si tratta di un contenuto che mira a far capire i valori culturali di una determinata azienda. È un messaggio pubblicitario celato, ovvero non è esplicito come una pubblicità tradizionale. Va detto però che i mezzi di comunicazione attraverso i quali un branded content viene diffuso, sono gli stessi degli spot tradizionali. Per citarne qualcuno, si parla di TV, radio, ma anche web (instagram, facebook..ecc), riviste cartacee e non

Branded Content esempi
Branded Content esempi

Per dare una definizione ancora più chiara, un contenuto di questo tipo è informativo, proprio perché vuole dare info riguardanti l'azienda, il suo modo di agire, i suoi interessi, la sua storia, ma non solo. Può essere anche di tipo educativo oppure può servire per intrattenere e catturare l'attenzione. Lo scopo principale di un branded content è quello di suscitare interesse nel target comunicando valori importanti per l'azienda.

Per chiarire ancora di più il concetto, contenuti del genere possono essere definiti come per niente intrusivi, perché sarà l'utente o il potenziale cliente a scegliere se interessarsene o meno, leggerli o cliccare su di essi. Nulla a che vedere con la pubblicità tradizionale, che magari appare all'improvviso, mentre una persona sta guardando il contenuto di un video, oppure mentre sta navigando sul web o magari mentre sfogli le pagine di una rivista, trova una pagina solo di pubblicità. Oltre a queste informazioni, sarà utile anche indicare come deve essere un branded content.

Branded content: Esempi e come creare contenuti brandizzati

Per realizzare un ottimo branded content, che ad esempio può essere un testo pubblicato su canali online o anche su mezzi cartacei o trasmesso in TV o in radio, si deve tener conto di alcune caratteristiche fondamentali. Tra queste vi sono il fatto di saper rispondere a un vero bisogno della clientela, ma anche il fatto che debba essere di alta qualità e soprattutto deve suscitare interesse ed essere credibile.

Un altro fattore molto importante è che il contenuto in questione deve essere sempre attinente al contesto in cui viene inserito, altrimenti non avrà effetto. Altro punto fondamentale poi è il fatto che dovrà riflettere le caratteristiche aziendali del marchio al meglio e ovviamente rispecchiare i punti di forza dell'azienda.

Per quanto riguarda invece il discorso su chi si serve di questo modo per pubblicizzare, il branded content è sempre più usato da:

  • aziende
  • editori
  • consumatori

Le aziende (partner commerciali) sono le prime a sfruttare questo metodo per sponsorizzare il proprio marchio e riuscire quindi a comunicare in modo efficiente con il proprio target. Anche gli editori però si servono sempre di più di queste partnership commerciali, perché così potranno generare maggiori introiti pubblicitari

I consumatori usano il branded content a loro favore, perché spesso grazie a questo metodo possono sfruttare in modo gratuito alcuni contenuti. Oltre a queste informazioni, sarà opportuno anche dedicare un paragrafo per approfondire le differenze tra branded content e pubblicità tradizionale.

Branded content nel Marketing e pubblicità tradizionale

Sebbene già si siano delineate alcune differenze tra il branded content e la pubblicità tradizionale, tuttavia è bene approfondirle:

  • entrambi usano gli stessi mezzi di comunicazione, ma in modo diverso
  • il branded content ha costi più elevati
  • il branded content suscita interesse senza essere invasivo
  • la pubblicità tradizionale non sempre ha successo come il branded content
  • con il branded content è più difficile misurare il ROI

Il branded content richiede di generare contenuti creativi, che si adattino in modo perfetto non solo al contesto, ma anche al mezzo di comunicazione attraverso cui vengono trasmessi o pubblicati. Per questo, può essere inizialmente difficile avere successo, ma senza dubbio tale metodo potrebbe persino essere più efficiente, rispetto alla pubblicità tradizionale, se ben svolto. È anche vero però che con tale metodologia, potrebbe essere più difficile misurare e calcolare il ROI, cioè il ritorno sull'investimento, rispetto ai contenuti usati per la pubblicità tradizionale. Oggi i contenuti “brandizzati” sono utilizzati maggiormente su canali social, come Instagram. Per questo, è bene approfondire il discorso a riguardo.

I contenuti brandizzati su Instagram 

I contenuti brandizzati di Instagram possono essere di diverso tipo e possono essere ad esempio:

  • post
  • video/ Reel
  • stories

Tra le varie tipologie quindi vi sono contenuti di testo, ma anche immagini, video. Per capire che sono contenuti utili per sponsorizzare, si dovrebbe indicare l'espressione “sponsored” oppure anche “adv” o semplicemente “in collaborazione con”. Oltre a questo, elementi del genere possono essere pubblicati soltanto su account del social, ma anche su account di Facebook o pagine di questo social network, solo se però hanno l'accesso su tali contenuti. Il punto fondamentale da rispettare quindi è quello di inserire sempre il nome del partner commerciale, poi non si dovrà dimenticare di indicare il nome del prodotto o del brand. Ci sono poi anche alcune regole da rispettare, se si vogliono inserire branded content su Instagram, come le seguenti:

  • non si possono inserire banner in video o foto
  • mai inserire titoli nei primi tre secondi di un video 
  • mai usare tag, senza il consenso del brand che si vuole taggare
  • pubblicare solo branded content creati in prima persona o alla cui creazione si è partecipato

Queste sono solo alcune delle regole da rispettare, ma è sottinteso il fatto che per la pubblicazione di contenuti, si deve sempre optare per elementi idonei, che non ledono il target, che non offendono e che siano consentiti. 

Oggi tantissime aziende scelgono di pubblicare branded content su Instagram e collaborare con gli Influencer, perché il social consente una comunicazione diretta con il target, ma è anche vero che per pubblicare contenuti del genere, si possono usare anche TV, radio, riviste online, siti, qualsiasi altro canale sia cartaceo, sia presente sul web. L'importante è che il branded content riesca a emozionare e suscitare interesse sfruttando i valori culturali dell'azienda.

Scritto da: Giada Fiordaliso